Si tratta di un argomento spinoso, riguardo la responsabilità dei partiti. Continuare a sostenere il governo Draghi o perdita soldi Pnrr.
Ci si chiede però se le cose stiano davvero così. L’erogazione dei fondi europei del Recovery Plan era linkata alla permanenza in carico di Draghi o della sua amministrazione? E soprattutto, quali sarebbero ora i rischi a causa delle dimissioni del Presidente del Consiglio ?
L’ultima dichiarazione allertante circa i rischi legati al Pnrr, è quella di Luigi Di Maio: “Prima le elezioni si fanno e meglio è, perché almeno cerchiamo di salvare la legge di bilancio. Non credo che salveremo il Pnrr, ma allo stesso tempo dobbiamo provare a salvare la legge di bilancio ed evitare l’esercizio provvisorio”. Un commento questo, non privo di polemiche. Carlo Calenda ha risposto: “Queste dichiarazioni improvvide e pericolose per l’Italia, dimostrano l’inadeguatezza di Di Maio. Neanche a Topolinia, il ministro degli Esteri si darebbe la zappa sui piedi in questo modo”.
Il pensiero di Enrico Letta
Le parole del segretario del Pd, Enrico Letta, nel corso di un’intervista per Bloomberg: “Tutti i partiti devono rispettare il processo delle riforme legate al Pnrr, è impossibile non farlo con questi soldi. Proporrò a tutti partiti in campagna elettorale, di firmare un patto, affinché tutti rispettino questo programma e queste scelte, perché questi soldi sono per l’Italia, ma sono soldi europei”. Il deputato di Italia Viva, Luigi Marattin, nell’ambito di un’intervista con Fanpage.it, ha risposto rispetto alla potenziale caduta di alcuni provvedimenti governativi, a causa dell’attuale crisi del sistema: “Decadono alcune riforme strutturali che erano ad un passo dall’approvazione: dalla delega fiscale alla giustizia civile, dalla giustizia tributaria alla concorrenza, passando dalla riforma del codice degli appalti. Come conseguenza, il Paese non avrà modo di rispettare gli obiettivi del Pnrr al 31 dicembre, pertanto perderà la rata di circa 20 miliardi. Con anche un leggero rischio, a mio modo di vedere, che ad essere compromesso sia l’intero Pnrr”.